L’algodistrofia, chiamata anche CPRS (complex regional pain sindrome), è una sindrome che colpisce principalmente mani, spalle o piedi; la causa è ancora oggi pressochè sconosciuta, anche se origina generalmente a seguito di traumi più o meno complessi che interessano la mano e il polso (ad esempio dopo una frattura di polso) e il piede.
Oltre alla causa specifica scatenante rimane oggi ancora poco chiara e poco prevedibile la sua evouluzione nel tempo.
Oltre a questo la gravità del dolore e l’andamento della malattia non sono correlati alla gravità del trauma originario (quando e se presente).
I sintomi principali secondo linee guida sono:
- Dolore continuo e sproporzionato rispetto all’evento scatenante
- Gonfiore, rossore e sudorazione dell’arto interessato
- Rigidità dei distretti coinvolti dai sintomi
- Edema e variazioni del trofismo cutaneo (colorazione ecc…)
- Alterazione dei tessuti sottocutanei e ossei…
La diagnosi è esclusivamente clinica.
Per questo è importante un rapido riconoscimento del problema per poter iniziare il trattamento sia farmacologico che fisioterapico il più precocemente possibile.
Come si può presentare la mano?
Calda, gonfia, sudata, dolente, flessa, protetta, lucida, pallida, incapace di muovere, debole e con importanti modifiche della sensibilità agli stimoli.
Come si tratta?
Non esiste un trattamento standardizzato per l’algodistrofia, ma ci sono molti strumenti.
Ci si basa comunque sulla costante osservazione dei sintomi e dei segni clinici che guideranno le scelte terapeutiche.
E’ fondamentale, intanto, inquadrare il problema e la fase evolutiva in cui si trova, così da attivare un lavoro multidisciplinare in cui sono coinvolti il medico specialista, per affrontare il problema DOLORE e il terapista specializzato che possiede più strumenti per trattare il gonfiore, la rigidità e la difficoltà di movimento.
Il trattamento farmacologico è piuttosto specifico, perciò è meglio rivolgersi ad un medico specializzato nel dolore o uno specialista ortopedico dedicato.
Il paziente rimane come sempre al centro del lavoro di equipe ed è quindi di primaria importanza che collabori al proprio domicilio nel seguire le indicazioni del medico e del terapista e che sia il primo responsabile nel processo di recupero.
Gli obiettivi di trattamento devono essere concordati con il paziente e devono essere realistici (anche con un trattamento adeguato e precoce il recupero può essere incompleto).
Ci si avvale come accennato di una serie di strumenti in base ai segni e alla fase:
- TENS
- Paraffinoterapia
- Massaggi (drenanti e desensibilizzanti)
- Compressione
- Biostimolazione
- Tutori su misura per il posizionamento, per streching o per direzionare meglio il movimento o per recuperare i movimenti rigidi (sempre se tollerati)
- Terapia Manuale
- Esercizio Attivo bimanuale
- Mirror Teraphy e esercizi propriocettivi
- Neurodinamica